Baretta Gianni

Gianni Baretta è nato ad Alessandria nel 1951.

Ha iniziato la sua attività artistica nei primi anni ’70 in parallelo agli studi di medicina a Genova che ha abbandonato definitivamente nel 1975.

Negli anni che precedono e seguono questa data decisiva ha frequentato e partecipato con entusiasmo alla attività della Sala Comunale d’Arte Contemporanea della Città si Alessandria diretta da Marisa Vescovo. La collaborazione agli allestimenti di mostre, la conoscenza diretta di molti artisti che sono poi diventati amici veri e importanti, un intenso studio dei modi della pittura e delle teorie del fare arte sono stati i capisaldi della sua formazione artistica.

Compagni di strada esemplari sono stati, fra gli alessandrini, Alberto Boschi, Anselmo Carrea e Pietro Villa ma ha soprattutto tessuto dialoghi e scambi, decisivi nel comprendere ragioni e motivazioni del fare arte, con Vasco Bendini, Vincenzo Satta e ancora con Franco Bruzzone e Mario Surbone.

La prima mostra personale risale al 1976; a questa ne sono seguite numerose altre almeno sino alla soglia degli anni ’90. E’ iniziata in quel momento una sempre maggiore rarefazione di esposizioni proprie in parallelo con l’avvio di una frenetica attività di organizzatore, a partire dal 1987, dell’Associazione Culturale “Il Triangolo Nero” che lo ha portato a realizzare, a tutt’oggi, più di duecento mostre della migliore arte contemporanea italiana e non solo. Per un quinquennio, dal 1979 al 1984, con la collaborazione di Paolo Belletti, Sandro Gastaldi e Dino Molinari ha lavorato con entusiasmo e intensità alla ideazione e realizzazione di libri d’artista e libri opera propri e di altri artisti. In questi “manufatti” di piccola editoria, poesia, letteratura e immagini si coagulavano in un fecondo ribollire di consonanze: questa esperienza che elenca più di cinquanta titoli ha avuto nome di “Edizioni del Piombino”. Alla fine del 1984 ha inventato, in perfetta solitudine, una nuova sigla editoriale, “I libri della luna nera”. Quasi un centinaio sono i titoli prodotti che hanno visto la partecipazione collaborativa di molti artisti che si sono cimentati nel campo dell’illustrazione/interpretazione di testi, soprattutto di narrativa.

“Gianni Baretta o della priorità del progetto” è il titolo di un corposo saggio di Dino Molinari, inframmezzato da puntuali citazioni-inserti di testi critici dedicati all’artista alessandrino, uscito su la “Rassegna Economica – Rivista trimestrale della Camera di Commercio di Alessandria” nell’ottobre 1995. In questo lungo racconto, davvero esaustivo, Molinari compie una minuziosa e circostanziata analisi del complesso e quasi labirintico iter creativo di Baretta.

Non meno importante è l’attività calcografica di Baretta che, iniziata nel 1980, seguendo l’invito e l’esempio di un grande amico e anche primo maestro, Pietro Villa, prosegue tuttora avendo all’attivo la realizzazione e la stampa di quasi settecento incisioni.

Intervista

Mostre : Di sola pittura

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