Infected flowers

Opere di Giorgio Rubbio

14 aprile – 5 maggio 2011

Giorgio Rubbio è definibile esclusivamente come artista tout court. La sua personalità non è infatti contenibile in una determinata forma espressiva, nonostante il disegno figurativo rappresenti l’aspetto quantitativamente più importante della sua produzione. “Vago svanendo”, il titolo di una canzone di John De Leo, ex membro del gruppo musicale Quintorigo, riassume efficacemente il senso dell’intera opera di Rubbio. L’Uomo/Artista c’è, vive, respira, annusa, conosce, si permea di bellezza e di infinito, ma più assorbe la grandezza più si scioglie in essa divenendo un’infinitesima parte del tutto. Svanendo appunto. Come i suoi disegni, fortemente figurativi, concreti e solidamente progettati, ma allo stesso tempo esili, diafani, leggeri fino alla dissolvenza, trasparenti. In altre parole, essenzialmente antivisivi. I quadri della mostra “Infected Flowers”, coerenti per tecnica (matita, colore a olio, collage e acquerello su cartoncino) si snodano attorno al rapporto tra l’essere umano – un fascio di moltitudini – e la bellezza, la natura intesa come mondo esterno all’uomo. L’aspetto naturale è una costante delle opere di Rubbio: animali, fogliame e elementi floreali ora subiscono la violenza dell’uomo, ora lo compenetrano come i germogli che nascono dai tagli sui corpi della figura umana. Tagli come elementi di contatto tra Uomo e Mondo, ariose aperture verso l’esterno e porte sguarnite verso il proprio essere, canali aperti per batteri metafisici. La Natura per Rubbio è davvero Madre e Matrigna, allo stesso tempo terapia e parassita per un Uomo quasi annichilito di fronte all’infinito.

Giovedì 14 aprile 2011 ore 18.30 inaugurazione della mostra “Infected Flowers” con la presenza dell’artista.

Biografia

 

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