Massimo Viretti nasce a Torino nel 1955. Si diploma presso il Liceo Artistico della città.
Lavora presso il suo studio di Giaveno, tra i boschi, ed è dalla natura stessa che prendono spunto le sue opere.
Il suo percorso artistico lo porta a passare da un periodo figurativo, già con note particolari, come il sociale e il quotidiano, ad un arte più aggressiva che induce a transitare dentro e attraverso gli spazi che crea, quasi scultorei, pur appartenendo alla tela stessa.
Artista appartenente con tutta evidenza all’area dell’informale, le superfici sulle quali opera sono povere, i materiali e le combinazioni sono irrituali, olio di lino e bitume, gommalacca con impregnanti da legno, carte di specie differente, impiallacciature e legnetti sottratti alla loro naturale funzione.
L’intensità della pittura informale è nutrita dalla cupezza dei neri, lacerazioni, contrasti di superficie e di rilievo, intrusione di materiali, ma il nero non abbandona il suo luogo: lo spazio obbligato dalla ragione della composizione.
L’inquietudine che promana dai suoi lavori, allude forse all’inconoscibile della vita.
Mostre : Frammenti di nero | Segno e Materia